Ascolta l’articolo: “Lo svezzamento con il passato della nonna (parte 1)”
Orecchio sul Mondo (73) – Quando ad un bambino gli dai da mangiare, lo lavi bene e lo coccoli …hai la percezione di proteggerlo da tutto e da tutti. Per i primi mesi di vita del nostro bambino siamo stati abituati a nutrirlo con latte, artificiale o materno, ma a partire dal sesto mese, più o meno a discrezione del parere medico, la situazione comincia a cambiare: inizia il periodo delle pappe…
L’indirizzo attuale della società è quello di dedicare la massima attenzione all’alimentazione dei bambini, con particolare riguardo a quello che è il periodo neonatale e maggiormente al momento dello svezzamento, in quanto tappa fondamentale per un corretto sviluppo psicofisico: se il cibo è scarso il
bambino crescerà poco; se il cibo è troppo il bambino crescerà troppo; se il cibo è inquinato crescerà inquinato; in tutti e tre i casi si ammalerà.
Negli ultimi anni si sta assistendo, nei paesi industrializzati, al modificarsi delle malattie maggiormente diffuse che da carattere infettivo, ancora largamente diffuso nel terzo e quarto mondo, diventano di tipo cronico-degenerativo (malattie cardio-vascolari, gastro-enteriche, renali, polmonari, tumori).
I motivi di questo cambiamento sono legati al continuo modificarsi delle abitudini igienico alimentari: aumentano le possibilità di cura e prevenzione delle malattie legate alla non corretta gestione della conservazione degli alimenti, ma aumentano i rischi di una alimentazione incongrua e tutto comincia
proprio dal momento dello svezzamento.
L’alimentazione scorretta, perché squilibrata, carente o eccessiva nei suoi principi nutritivi, rappresenta sicuramente il più importante fattore di rischio, in termini percentuali, per le malattie croniche, degenerative e infettive.
È infatti ormai universalmente riconosciuta la correlazione tra salute ed alimentazione e la possibilità di prevenire le patologie degenerative attraverso un’alimentazione equilibrata.
Poppata dopo poppata cresce il peso e l’altezza del neonato ed aumenta di pari passo il fabbisogno del piccolo, tuttavia è importante non dimenticare che il momento dello svezzamento è assolutamente individuale e va determinato in base alle esigenze e alle caratteristiche del bambino.
La maggior parte dei pediatri indicano come periodo migliore per lo svezzamento il periodo che va tra il sesto mese ed il primo anno di vita: questo è il momento in cui accanto al latte iniziano ad essere “ciucciati” nuovi strani sapori: dolce ed amaro, salato ed insipido.
È opportuno cominciare lo svezzamento in un periodo in cui il bimbo è in buone condizioni generali e comunque sempre attenendosi alle indicazioni del pediatra, associandole al proprio istinto di genitori. I contenuti di questo articolo non hanno lo scopo di fornire consigli medici individuali. Per qualunque
prescrizione specifica, consultate il vostro pediatra.
Orazio Cassiani
LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.
“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani
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Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.
Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.
