Orecchio sul Mondo Socio Sanitario – “Con la pet therapy cresce tutta la famiglia: le coccole che curano (parte 2)”

Scritto da il 26 Maggio 2024

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Orecchio sul Mondo (68) – Strumento, dunque, per ricontattare se stessi e le proprie emozioni, il contatto con l’animale, fisico e diretto, aiuta nello sviluppo  dei processi cognitivi e sensoriali, diviene mediatore di contatti sociali così spesso gestiti e impediti dalla paura, frutto quasi sempre della non conoscenza di sé, di una mancata esperienza della propria sicurezza ed integrità interiore.

Ecco dunque che l’animale da carezzare, vezzeggiare o coccolare, si fa occasione per riscoprire quella fonte di vita, quell’unica fonte di vita che ognuno può riconoscere nel profondo del proprio essere e di ogni essere e dal cui contatto, positivo e rassicurante, scaturisce la fiducia e il sostegno che nutrono la volontà e la capacità di intessere rapporti nuovi, verso realtà “altre” rispetto alla propria.

Quello che possiamo trarre come beneficio nell’ introdurre un pet all’ interno del nostro nucleo familiare è la possibilità di imparare ad apprendere ed a comunicare, capire attraverso messaggi non codificabili, con il consueto linguaggio, le necessità, i bisogni che istintivamente vengono trasmessi privi di ogni eventuale contraffazione.

La Pet Therapy nelle sue diverse forme non è mai un’esperienza improvvisata ed è per questo che è condotta da un gruppo multidisciplinare costituito da diverse figure professionali e da operatori tecniciBspecializzati in questo settore.

L’esatta composizione del team di Pet Therapy varia in funzione degli utenti a cui l’intervento si rivolge e degli obiettivi di quest’ultimo. Più precisamente il team è costituito dall’ animale, detto co-terapeuta, che interagisce con l’utente secondo programmi più o meno dettagliati di attività, guidato a stimolare il
raggiungimento degli obiettivi terapeutici; se ci si propone il miglioramento della condizione di salute fisica verrà coinvolto un medico fisiatra, neurologo, psichiatra o cardiologo; l’équipe solitamente comprende anche uno psicologo esperto in Pet Therapy e quindi con competenze sia sul comportamento umano che su cenni di psicologia animale; estremamente importante è l’ etologo che, insieme allo psicologo, deve scegliere accuratamente i co-terapeuti attraverso veri e propri “test psicoattitudinali”; il veterinario esperto nel settore, deve essere costantemente presente; altrettanto importanti sono gli addestratori ed istruttori il cui lavoro con gli animali precede l’inizio della terapia e la segue in itinere e in modo da favorire costantemente il rapporto tra co-terapeuta e soggetto.

Tuttavia, la “Pet Therapy” non é una panacea utile a risolvere tutte le malattie. Infatti non é sufficiente affiancare un animale ad una persona sofferente per aspettarci il miracolo della guarigione. Certo è che una corretta applicazione della pet therapy è un valido catalizzatore di tutti quei processi di guarigione citati.

Questo tipo di intervento integrato con altre azioni, che vedono coinvolti oltre la famiglia anche la scuola, parenti amici e i servizi locali, può migliorare quindi la salute e la “qualità della vita” dei minori, in primo luogo, e delle persone che costituiscono la loro realtà, familiare e sociale.

 

Orazio Cassiani 

 

 

LM in economia e management internazionale delle aziende sanitarie, LM in SIO. Master e senior in gestione e management delle HR, MADIMAS. Esperto in modelli di gestione ed accreditamento, risk management. PSQM certificato RINA. Consigliere OPI Reggio Emilia e già vice CID ER. Albo esperti AGENAS ed OPI. Ufficiale (cdg) CRI.

 

“Strumenti di gestione delle Risorse Umane in un’azienda sanitaria” di Orazio Cassiani

 

 

Dopo questi mesi ed anni caratterizzati da una pandemia, una guerra, una grande crisi economica, ho il piacere di annunciare l’uscita del mio prossimo libro intitolato “La gestione delle Risorse umane in un’azienda sanitaria“.

Espressione del lavoro in TEAM di studenti e stagisti, si offre quale strumento utile agli studenti per acquisire competenze ed esperienza ed ai professionisti sanitari per tracciare il perimetro entro cui sviluppare ed applicare modelli organizzativi innovativi.

Anche con questo ultimo elaborato tutti i proventi saranno destinati a La Caramella Buona Onlus“.


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