Alberto Forchielli sul distretto biomedicale di Mirandola: “Serve antidumping contro concorrenza sleale cinese”

Scritto da il 26 Giugno 2024

Alberto Forchielli, fondatore Senior Partner e membro dell’Advisory Committee di Mindful Capital Partners, è intervenuto alla quarta edizione di Biomedical Valley, appuntamento che riunisce alcune delle più importanti imprese del distretto biomedicale di Mirandola coniugando momenti di confronto con i player del settore e interventi di personalità di spicco del mondo medico, accademico, finanziario e istituzionale.

Forchielli, ospite d’onore di questa edizione ed esperto di affari internazionali – MBA with Honors alla Harvard Business School, già Consigliere Particolare del Ministro Italiano della Difesa, del Ministro del Bilancio del Mezzogiorno e del Ministro degli Affari Esteri, nonché responsabile di Finmeccanica S.p.A. per tutta l’area Asia/Pacifico – anziché parlare dei punti di forza del distretto ha voluto confrontarsi con i presenti su ciò che non funziona e che, guardando avanti, dovrebbe essere migliorato al fine di garantire un futuro alle imprese del settore.

La visione di Forchielli non è “soltanto” quella dell’osservatore, il fondo MCP, infatti, ha investito a Mirandola e tiene nel proprio portfolio realtà importanti come Sidam ed Emotec. Inoltre, le soluzioni proposte da Forchielli hanno già trovato spazio nella provincia di Modena dove, ad esempio, il distretto ceramico ha ottenuto un antidumping a tutela dei propri interessi.

 

Distretto biomedicale, la visione di Alberto Forchielli

Parlando della concorrenza cinese Forchielli ha spiegato come sia più sufficiente innovare in quanto i competitor asiatici “sono molto avanzati tecnologicamente e operano con rapidità. Quindi – spiega – per proteggere produzioni sensibili e vitali come queste occorerebbe sicuramente creare dei meccanismi di antidumping. Se l’antidumping è stato fatto per le piastrelle (distretto ceramico, ndr), tanto più andrebbe realizzato per i dispositivi medici che sono molto più strategici e sensibili. Serve un sistema di governance per il distretto che metta insieme le imprese creando un meccanismo di leadership del distretto, fissando priorità e azioni da intraprendere. Il distretto dovrebbe impossessarsi della carica di presidenza di Confindustria Dispositivi Medici“.

Le infrastrutture mancano – prosegue Forchielli – non è una problematica strategica in quanto questi dispositivi sono leggeri, non sono transport sensitive/logistically sensitive, però avere una migliore situazione logistica di accesso sarebbe desiderabile”.

Parlando di attrazione del distretto Forchielli ha poi sottolineato come ci siano “interi paesi che hanno prosperato sugli argonauti, ossia sui ricercatori, gli scienziati, i manager scientifici venuti dall’estero, pensiamo, ad esempio, a Taiwan e Israele. Qualche argonauta mi aspettavo di vederlo a Mirandola, qualcuno che porti innovazione e contatti, che crea imprese o ne aiuti lo sviluppo, eppure non ci sono e questo è un problema. Sarebbe bello avere una grande università medica con un piccolo campus qui, servono soldi, terreni. Inoltre, creare un fondo di Mirandola, pensando a venture capital o private equity sarebbe desiderabile: che le famiglie più importanti si tassino e che, insieme alle multinazionali, creino un meccanismo di finanziamento per lo sviluppo delle imprese“.

Infine, parlando della crisi Bellco l’analisi è netta e poco ottimista: “Le multinazionali portano know-how, portano contatti, sono grandi serbatoi di formazione, quindi sono molto importanti, però devono essere bilanciate da dei capofila. Per principio le multinazionali non posso occuparsi del benessere del distretto, non possiamo chiedere al manager di una multinazionale di privilegiare il benessere del distretto rispetto al conto economico della sua azienda. Quando una multinazionale chiude la produzione ma mantiene la parte di Ricerca e  Sviluppo il mio sospetto è che voglia spostare la produzione in un paese a basso costo. Dopodiché, una volta avviata la produzione, anche la parte Ricerca e Sviluppo finirebbe per spostarsi riavvicinandosi alla produzione. Non credo che la storia Bellco sia finita qui“.

 

Alberto Forchielli a Mirandola 


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